BRESCIA - LA LEONESSA D'ITALIA

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Brescia - Piazza della LoggiaOrologio solare dei Mori - P.za Loggia - BresciaBrescia - Piazza Paolo VI - Duomo vecchio e Duomo nuovo

P.zza Paolo VI già del Duomo - Fontana del Callegari -BresciaBrescia - Piazza della Vittoria

 

 Portici di Via Dieci Giornate - Brescia - Da piazza Loggia portano al corso Zanardelli  Brescia - Corso Zanardelli - Teatro GrandeBrescia romana - Tempio Capitolino Brescia - il Tempio Capitolino Brescia - veduta aerea del Tempio Capitolino e del Teatro Romano

SUNTO STORICO

Forse i Liguri furono i primi abitanti di Brescia, il loro re era Cidno (o Cicno) da cui il nome al colle Cidneo. I Galli Cenomani (nome dato ai Celti dai Romani) ne fecero la loro capitale intorno al IV secolo a.C. - L'imperatore Augusto assegna a Brescia il titolo di Colonia Civica Augusta nel I secolo a.C. - Si costruiscono il Capitolium, Piazza del Foro e il Teatro (69/96 d.C.); Attila saccheggia la città (452 d.C.); I Longobardi con re Desiderio e la moglie Ansa fanno costruire il monastero di monache Benedettine di S. Salvatore (568/773). Alla fine dell'XI secolo viene edificata la Cattedrale di S. Maria de Dom (Duomo Vecchio). Nel 1120 Brescia è Comune e nel periodo comunale vengono edificati il Broletto (1223/35) e le mura romane ad occidente. La signoria del vescovo Berardo Maggi pone fine alle lotte tra Guelfi e Ghibellini (1294/1308). Si susseguono varie signorie dagli Angioini ai della Scala, da Malatesta ai Visconti (1313/1426). Brescia fa parte per quattro secoli della Repubblica di Venezia e in questo periodo si edificano il palazzo dei Monti di Pietà, il palazzo della Loggia con Piazza Nuova, la chiesa dei Miracoli ed altri. La città si rivolta e costituisce la Repubblica bresciana che col trattato di Campoformio passa alla Repubblica Cisalpina (1797). Brescia sotto il dominio dell'impero Austro-Ungarico (1814-1859) si ribella e con l'insurrezione armata resiste per ben dieci giorni (23/3-1/4/1849); l'eroica resistenza delle Dieci Giornate conferisce alla città il titolo di Leonessa d'Italia. Nel 1859 gli Austriaci abbandonano la città all'ingresso delle truppe franco-piemontesi sotto la guida di Vittorio Emanuele e Napoleone III. Nel 1866 in occasione della III guerra d'Indipendenza il territorio bresciano è di nuovo teatro di battaglie; le truppe di Garibaldi si spingono nel trentino per scacciare gli Austriaci. Nel 1930 per realizzare Piazza Vittoria vengono demoliti antichi e storici quartieri per volontà dei fascisti. Nell'ultimo conflitto mondiale la città subisce pesanti bombardamenti anche a seguito della scelta di Mussolini di resistere proclamando la Repubblica Sociale Italiana di Salò.

MUSEI

S. Salvatore - S. Giulia: Via Musei 81, Via Piamarta 4 - tel. 030 44237 - Orario invernale: 9.00-12.30/15.00-17.30 Orario estivo: 10.00-12.30/15.00-18.00 (tutti i giorni escluso il lunedì) - Contenuto: oggetti, sculture, colonne, affreschi,collezioni di interesse storico, artistico e scientifico - dal periodo Romano al XVI secolo.

Tempio Capitolino (museo Romano): Via Musei 57/a - tel. 030 46031 - Orario invernale: 9.00-12.30/15.00-17.30 Orario estivo: 10.00-12.30/15.00-18.00 (tutti i giorni escluso il lunedì) - Contenuto: monili, monete, vasellame, are votive, pavimenti musivi ecc. reperti egizi, greci, etruschi, celtici e romani.

Palazzo Martinengo da Barco: Piazza Moretto 4 - tel. 030 3757776 - Orario invernale: 9.00-12.30/15.00-17.00 Orario estivo: 10.00-12.30/15.00-18.00 (chiusura serale del sabato e della domenica ritardata alle 19.00/20.00 - Chiuso il lunedì) - Contenuto: dipinti dalla fine del XIII secolo alla fine del XVIII di Foppa, Romanino, Moretto, Savoldo, Ferramola, Gambara, ed altri, e due tavole di Raffaello.

Museo del Risorgimento: Via Castello 9 (Grande Miglio all'interno del castello di Brescia) - tel. 030 44176 - Orario invernale: 9.00-12.30/15.00-17.30 Orario estivo: 10.00-12.30/15.00-18.00 (chiuso il lunedì) - Contenuto: oggetti, collezioni, documenti, cimeli, stampe, quadri del periodo risorgimentale Garibaldino e napoleonico della repubblica di Brescia; particolarmente ricca la raccolta relativa alle Dieci Giornate di Brescia.

Museo delle Armi: Via Castello 9 (Mastio Visconteo all'interno del castello di Brescia) - tel. 030 293292 - Stesso orario del Museo del Risorgimento - Contenuto: armi bianche e da fuoco, armature ed elmi.

LE PIAZZE

Piazza Paolo VI (già Piazza Duomo): Duomo Vecchio o Rotonda (per l'insolita forma a pianta circolare) innalzato alla fine dell'XI secolo sulla basilica paleocristiana di Santa Maria Maggiore (in epoca romana sorgeva un edificio termale); Duomo Nuovo iniziato nel 1604 e nel 1825 l'architetto Rodolfo Vantini completa la cupola, alta 80 metri, la terza per grandezza dopo quella di S. Pietro a Roma e S. Maria del Fiore a Firenze; Palazzo Broletto con la Torre del Pegol costruita tra il XIII e il XVI secolo, oggi sede degli uffici anagrafici del comune e della Prefettura e della Provincia; due fontane: a sud quella del Callegari, a nord quella del Cignaroli.

Piazza della Loggia: voluta dai rappresentanti dei dogi della Repubblica di Venezia; a ovest La Loggia iniziata nel 1492 dall'architetto Filippo De Grassi e finita nel 1574; a sud il palazzo dei Monti di Pietà (1484-1489) su disegno di Filippo De Grassi con la splendida loggetta "veneziana"; a est il palazzo della torre dell'orologio eseguita dal Bagnadore (1595) prendendo spunto da quella di Piazza San Marco a Venezia, l'orologio è realizzato da Paolo Gennari di Rezzato con le due statue in bronzo (i macc de le ure) che scandiscono le ore martellando la grossa campana; nell'angolo di nord est è Porta Bruciata, una piazzetta che fino al 1797 aveva una colonna con il leone di San Marco, e nel 1864 è stato posto un monumento a ricordo delle Dieci Giornate.

Piazza della Vittoria: costruita velocemente (1932) per volontà fascista, spazzando un intero quartiere medievale che comprendeva due imponenti edifici longobardi: la curia ducis e il serraglio; da qui ogni anno prende il via la rinomata Mille Miglia, la più bella corsa di auto d'epoca da tutto il mondo, per un percorso di appunto 1.628 km da Brescia a Roma e ritorno in tre tappe.

Piazzale Arnaldo: al centro si erge la statua di Arnaldo (il frate riformatore arso vivo a Roma nel 1155); fino al secolo XIX si teneva il mercato dei cereali, che nel medio evo era al Broletto, nel palazzo detto il Granarolo (1820-23) lungo tutto il lato sud della piazza. A est c'era Porta Venezia.

Piazzetta Tito Speri: oltrepassando Porta Bruciata si entra nell'antica città medievale e avanti pochi passi si raggiunge questa piazzetta dedicata all'eroe bresciano delle Dieci Giornate; in un'aiuola si erge la statua di Tito Speri e nel lato nord est sale sul colle Cidneo, verso il castello, Contrada Sant'Urbano. Questi erano i luoghi dei combattimenti di quelle Dieci Giornate.

Piazza Garibaldi: al centro si erge la statua equestre di Giuseppe Garibaldi; era l'antica Porta Milano di accesso all'antico centro medievale, che attraverso Corso Garibaldi porta alla torre della Pallata (XIII sec.), alta 31 metri a pianta quadrata, che un tempo custodiva la cassa del Comune, oggi è abitata da privati.

IL CASTELLO

Il Castello di Brescia, meno noto col suo nome Falco o Falcone d'Italia, è fra i più belli, imponenti e vasti castelli d'Italia, se non il più grande fra tutti.Si erge sul colle Cidneo (149 m) come a dominare l'intera città. Da una piccola fortificazione Romana è stato ampliato e potenziato nei secoli (dal 563 al 1500 ca.). Ulteriori informazioni su questo maestoso castello si possono avere visitando il sito http://www.bresciainvetrina.it/bresciaarte/castello.htm

Ecco i versi che definirono Brescia Leonessa d'Italia:

Scuotesti, vergin divina, l'auspice
ala su gli elmi chini de i pèltasti,
poggiati il ginocchio a lo scudo,
aspettanti con l'aste protese?

o pur volasti davanti l'aquile,
davanti i flutti de' marsi militi,
co 'l miro fulgor respingendo
gli annitrenti cavalli de i Parti?

Raccolte or l'ali, sopra la galea
del vinto insisti fiera co 'l poplite,
qual nome di vittorïoso
capitano su 'l clipeo scrivendo?

È d'un arconte, che sovra i despoti
gloriò le sante leggi de' liberi?
d'un consol, che il nome i confini
e il terror de l'impero distese?

Vorrei vederti su l'Alpi, splendida
fra le tempeste, bandir ne i secoli:
" O popoli, Italia qui giunse
vendicando il suo nome e il diritto ".

Ma Lidia in tanto de i fiori ch'èduca
mesti l'ottobre da le macerie
romane t'elegge un pio serto,
e, ponendol soave al tuo piede,

- Che dunque - dice - pensasti, o vergine
cara, là sotto ne la terra umida
tanti anni? sentisti i cavalli
d'Alemagna su 'l greco tuo capo? -

- Sentii - risponde la diva, e folgora -
però ch'io sono la gloria ellenica,
io sono la forza del Lazio
traversante nel bronzo pe' tempi.

Passâr l'etadi simili a i dodici
avvoltoi tristi che vide Romolo,
e sursi " O Italia " annunziando
i sepolti son teco e i tuoi numi! "

Lieta del fato Brescia raccolsemi,
Brescia la forte, Brescia la ferrea,
Brescia leonessa d'Italia

beverata nel sangue nemico.

Giosuè Carducci
14 - 16 Maggio 1877.

Il Castello

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